Condividere, riciclare e riutilizzare, rigenerare e trasformare i materiali, riducendo al minimo i rifiuti e valorizzando gli scarti: questo è l’impegno richiesto a ciascuno per assicurare nuovi cicli di vita ai prodotti.
Negli ultimi 50 anni, il pianeta ha registrato il duplicarsi della popolazione, il triplicarsi dell'estrazione di materiali e il quadruplicarsi del PIL.
Un ritmo di crescita e di sfruttamento delle risorse sempre meno gestibile, specie con il modello di economia lineare adottato finora.
Al 1987 risale il rapporto della Commissione Mondiale su Ambiente e Sviluppo, conosciuto come Rapporto Brundtland, dal nome del Primo Ministro norvegese che l’ha presieduta, che tenta di avviare un modo nuovo di pensare l’utilizzo delle risorse naturali, dichiarando che: “Esiste un chiaro legame tra i problemi ambientali e la distribuzione della ricchezza e delle povertà nel mondo”.
Il nuovo secolo chiama alla transizione verde, ovvero a un progredire che salvaguardi l’ecosistema e il futuro delle prossime generazioni, e la prima risposta viene dalla visione promossa anche nelle politiche nazionali ed internazionali, prime fra tutte l’Agenda 2030 e il Piano d’Azione Europeo per l’Economia Circolare. L’invito è a un contributo collettivo per attuare un nuovo modello di economia circolare e di consumo sostenibile basato sulla maggiore consapevolezza di chi si riconosce come cittadina consumatrice e cittadino consumatore.
L’introduzione di un’economia circolare mira a raggiungere un nuovo paradigma di consumo che non dismetta i prodotti e minimizzi l’impatto sull’ambiente, esattamente come natura insegna.
Solo così le sfide ambientali si traducono in opportunità economiche e favoriscono il mercato dei prodotti e servizi sostenibili anche attraverso il coinvolgimento diretto della comunità globale di cittadine consumatrici e cittadini consumatori.
A loro spetta il diritto di ottenere informazioni chiare e trasparenti sulle abitudini di spesa più o meno impattanti ecologicamente, sui legami tra consumi e emissioni, sui cambiamenti climatici, sull’inquinamento atmosferico e idrico, sull’uso indiscriminato del terreno e sui rifiuti.
Forte dell’intervento autorevole di ENEA, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, e ISPRA, Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, Saper(e)Consumare approfondisce il tema, contribuendo a:
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