Sostanze inquinanti presenti nell’atmosfera che tendono a bloccare l’emissione di calore dalla superficie terrestre. La loro concentrazione crescente produce un effetto di riscaldamento della superficie terrestre e della parte più bassa dell’atmosfera.
Adottato l’11 dicembre 1997, il Protocollo di Kyoto è stato il primo accordo internazionale a fissare impegni concreti per combattere i cambiamenti climatici attraverso la riduzione delle emissioni di alcuni gas a effetto serra. Il trattato prende in considerazione sei gas serra: l’anidride carbonica (CO2), il metano (CH4), il protossido di azoto (N2O), i clorofuorocarburi (CFC), i perfluorocarburi (PFC) e l’esafloruro di zolfo (SF6).
Con l’Accordo di Parigi, adottato nel dicembre 2015, si è stabilito un quadro globale per il contrasto ai cambiamenti climatici:
L’Accordo di Parigi si inquadra nella cornice più ampia definita dall’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, in particolare l’obiettivo 13: “Lotta contro il cambiamento climatico”.
Gli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra al 2030 sono declinati, per l’Unione Europea, nel Quadro 2030 per il clima e l’energia:
Nell’ambito del Green Deal europeo, nel settembre 2020 la Commissione ha però proposto di elevare l’obiettivo della riduzione delle emissioni di gas serra per il 2030, compresi emissioni e assorbimenti, ad almeno il 55% rispetto ai livelli del 1990.